TREKKING: benefici, difficoltà e rischi – Seconda parte

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TREKKING
Benefici, Difficoltà e Rischi

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Dino, un signore locale di circa 75anni, super determinato a camminare nonostante alcuni problemi al ginocchio.

Nel precedente articolo si è trattata l’importanza di ricorre ad un giusto approccio nella pratica del trekking per ottenere un’esperienza gratificante in maniera consapevole.
Adottare alcuni accorgimenti permette di contenere i rischi e le difficoltà che possono essere calcolati e gestiti con semplicità.

Bisogna sapere che il trekking ha comprovati effetti positivi sulla salute e le attività all’aria aperta apportano notevoli benefici al benessere della persona,  ma, d’altro canto, dimostrano di avere altrettante difficoltà e rischi.
L’escursionismo è un’attività che può essere praticata anche in età avanzata ed è, infatti, la più diffusa tra gli anziani delle regioni alpine. Grazie alla tipologia di sforzo moderatamente intenso delle escursioni, chi soffre di ipertensione arteriosa può trarne giovamento.

Sono stati riportati numerosi benefici anche sulla salute mentale: le attività a contatto con la natura possono migliorare il benessere psicologico, riducendo lo stress, sia nei giovani sia nei soggetti anziani.
I benefici sono stati registrati anche in persone in sovrappeso, obese e persone affette da diabete. Per quest’ultimi individui è importante sottolineare l’importanza di adottare particolari raccomandazioni nelle escursioni ad alte altitudini.
Infine percorrere lunghe distanze a piedi può normalizzare i lipidi ematici riducendo la necessità di assumere farmaci e migliorando la composizione e il peso corporeo.

Le difficoltà maggiori sono relative alla scelta dell’itinerario da percorrere che deve avvenire in base alle proprie capacità fisiche ed orientative. Ad esempio il saper leggere una cartina è una capacità d’orientamento importante.
La decisione del percorso deve prendere in considerazione il livello di difficoltà del sentiero, le ore di cammino, il dislivello da percorrere, le condizioni meteorologiche, la sicurezza del tracciato, la qualità della segnaletica e la presenza dei punti di ristoro.
Altri due elementi che possono rilevare criticità nella fase decisionale sono gli spostamenti logistici pre e post escursione e la necessità di avere un equipaggiamento adeguato. Quest’ultimo deve essere appropriato per la gestione di eventi climatici variabili, con particolare cura nella scelta della tipologia di scarpa, zaino, kit di primo soccorso e bastoncini da montagna.

Per affrontare al meglio questi aspetti è raccomandato confrontarsi con persone più esperte ed è consigliata la possibilità di un loro accompagnamento al trekking delineato.
Nonostante gli effetti positivi la letteratura scientifica riporta diversi rischi per la salute.
Per quanto riguarda il dispendio energetico i camminatori spesso non sopperiscono l’elevato consumo calorico con una dieta adeguata; questo aspetto spesso porta a una riduzione della massa magra.

I rischi maggiori sono a carico del sistema muscoloscheletrico: traumi, distorsioni e lesioni dei tessuti molli (in particolare muscoli e legamenti) sono eventi molto comuni.
Alcune indagini condotte sui camminatori coinvolti in varie escursioni hanno evidenziato i disturbi più frequenti ed i fattori associati ad un maggiore rischio di infortuni e di patologie.

In uno studio sui camminatori del Trail John Muir in Sierra Nevada i disturbi prevalenti erano rappresentati dalla perdita di peso, da disturbi del sonno e dal dolore al rachide causato dall’uso dello zaino. Il BMI eccessivamente alto e il peso dello zaino erano associati ad un maggior rischio di infortunio, mentre l’età avanzata sembrava essere un fattore protettivo.

Tappa Antrona – Lago di Camposecco

Anche nei camminatori della catena montuosa degli Appalachi la perdita di peso avveniva di frequente in aggiunta all’insorgenza di disturbi muscoloscheletrici, traumi e problemi gastrointestinali.
Per quanto riguarda il trekking ad alte quote, i rischi sono maggiori e necessitano di un adeguato approfondimento.

Si può concludere che la letteratura scientifica ci fornisce diversi studi sul trekking tali da permettere al lettore di venire a conoscenza dei benefici e dei rischi riscontrati maggiormente.
Inoltre si può affermare che un’ampia fascia d’età di persone può ottenere dei giovamenti sia fisici che mentali in aggiunta ad individui affetti da patolgie di varia natura.

Studio Fisioterapico Equilibrium – La Fisioterapia a Torino

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Fonti

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